GUGLIELMO MARCONI
 

Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874, da Giuseppe, un ricco possidente terriero, impegnato nella gestione di consistenti proprietà patrimoniali e in varie attività commerciali, e dalla sua seconda moglie, Anni Jameson, di origine irlandese, il cui padre era proprietario di una fiorente distilleria di whisky.

L'infanzia di Guglielmo e del fratello Alfonso, fu caratterizzato da molteplici spostamenti compiuti insieme alla madre, presero infatti l'abitudine di trascorrere l'inverno prima a Firenze, Livorno, mentre in estate la famiglia si riuniva nella villa Griffone, situata a Pontecchio, in una bella zona collinare nei dintorni di Bologna ( Sasso Marconi).

Tra i dieci e i quindici anni G. frequentò alcune scuole private e in questo periodo infatti il giovane maturò un certo disinteresse per gli studi regolari e una forte passione per i fenomeni naturali.

Fin dall'età di circa quattordici anni egli si interessò di elettricità, leggendo molti libri riguardanti tale argomento e riproducendo molti esperimenti in essi descritti.

Di grande rilevanza è il riferimento all'aspetto pratico e al possibile valore commerciale dei risultati dei suoi esperimenti, quasi tutti inizialmente relativi a pile.

L'anno 1892, risale alla frequenza di alcune lezioni private presso l'unico insegnante che Marconi in seguito abbia riconosciuto come fondamentale per la sua formazione: Vincenzo Rosa, professore di fisica presso il liceo Niccolini di Livorno.

Dal 1893 la famiglia Marconi cessò di trascorrere l'inverno in Toscana: il giovane G. proseguiva così i suoi esperimenti nella villa paterna in una stanza adibita a laboratorio.

Negli anni successivi svolse esperimenti in continuazione sull'elettricità, potendo contare comunque, sui finanziamenti necessari del padre.

Le modalità con cui Marconi tra il 1894 e il 1895 affrontò le esperienze sulle onde elettromagnetiche, furono stimolate da articoli che riferivano del lavoro svolto da importanti scienziati e ricercatori (Hertz, Righi, Branly, Lodge) e furono condotte con il fermo obiettivo di trovare un'applicazione pratica e utile.

Al termine di un duro lavoro, caratterizzato da una sperimentazione sistematica, G. giunse all'invenzione della telegrafia senza fili. Provando e riprovando, egli apportò fondamentali miglioramenti che gli permisero di inviare segnali a due chilometri di distanza superando una collina interposta tra gli apparati di trasmissione e di ricezione.

Egli inoltre, ebbe una grande abilità nel migliorare alcuni dispositivi (in particolare perfezionò il rivelatore di onde elettromagnetiche - il coherer - giungendo a dotarlo di una eccezionale sensibilità) e nell'introdurre l'antenna sia nel sistema di ricezione che in quello di trasmissione.

Nel 1896 Marconi si trasferì a Londra per assicurarsi un riconoscimento ufficiale della sua promettente invenzione e per trovare le condizioni migliori che gli permisero, in seguito, di sviluppare le ricerche necessarie, in quanto, non vi è dubbio, che l'Inghilterra era fortemente interessata al potenziamento delle reti di comunicazione.

Dopo un certo periodo di tempo e interessanti contatti con personaggi pubblici e privati, Marconi fu presentato a William H. Preece, il direttore tecnico del General Post Office. Questi si mostrò interessato alle applicazioni del sistema Marconi per le comunicazioni marittime e offrì al giovane l'aiuto di personale tecnico e l'uso di locali per gli esperimenti, mentre la spese per le macchine e per i brevetti rimanevano a carico dell'inventore.

Da quel momento G. si mise in una doppia direzione: continuò - con l'aiuto di alcuni collaboratori del General Post Office - gli esperimenti necessari per un perfezionamento della sua invenzione e contattò esperti legali per una migliore stesura del brevetto.

Nel marzo del 1897 il cugino sottopose a Marconi una proposta particolarmente interessante per la realizzazione di una compagnia.

Tra l'aprile e il giugno, dello stesso anno, dopo momenti di tensione generale, furono presi e perfezionati gli accordi per la formazione della Wireless Telegraph and Signal Company, (il cui nome divenne nel 1900 Marconi's Wireless Co.) che venne ufficialmente costituita il 20 luglio 1897 con un capitale di 100.000 azioni da una sterlina.
 



Marconi ricevette 15.000 sterline per la cessione del suo brevetto e 60.000 azioni (di queste egli ne cedette 10.000 a Jameson Davis, direttore amministrativo della società).

Egli dunque, deteneva la maggioranza azionaria della società e fu nominato direttore tecnico: in questo modo mantenne il controllo sugli sviluppi della propria invenzione, la quale era ancora piuttosto lontana da realizzazioni commerciali.

G.M. era consapevole della quantità di lavoro che rimaneva da svolgere per raggiungere obiettivi assai ambiziosi.

L' invenzione aveva, infatti, davanti a sé ulteriori sviluppi, primo fra tutti la possibilità di funzionare a distanze molto maggiori rispetto a quelle ottenute nei primi mesi di prove.

Egli era fermamente convinto che vi fosse qualcosa nella telegrafia senza fili che andava al di là dell'idea di un suo sfruttamento di piccole dimensioni per un profitto immediato e seppe sfruttare ricerche e dimostrazioni in questa direzione.

In qualità di direttore tecnico della Compagnia, Marconi  fu ben attento a scegliere collaboratori che avessero una buona preparazione tecnica e scientifica e perseguì con grande determinazione l'obiettivo di incrementare la portata delle comunicazioni.

Nel 1895 è da ricordare, l'esperimento di G.M. nella sua villa Griffone; riuscì infatti, a trasmettere un segnale ad un ricevitore posto ad una distanza di 1500 metri e quindi al di fuori della visuale ottica.

L'esperimento avvenne con successo, grazie naturalmente ad accorgimenti accurati e precisi che solo Guglielmo poteva apportare, tanto che nel 1896, proseguendo a trarre profitto dai suoi apparecchi trasmittenti e riceventi, ne migliora il rendimento in modo da portare le trasmissioni efficaci a 3 chilometri di distanza.

Dopo aver registrato i primi brevetti negli anni successivi, intorno alla metà del 1897, Marconi fece esperimenti radiotelegrafici nel Golfo di Spezia, raggiungendo distanze di 5 e 7 chilometri.

L'ascolto riesce sempre più perfetto tanto che prima di partire di nuovo per l'Inghilterra, dopo aver installato un'antenna alta 34 metri, superò la distanza di 18 chilometri.
 



 


A partire dall'anno 1898 G. Marconi darà corso in Inghilterra ad una serie di numerose esperienze, rivolte al perfezionamento e al potenziamento degli apparati nell'intento di :
- raggiungere radiotelegraficamente distanze sempre maggiori
- superare gli ostacoli montagnosi
- ridurre, se non escludere, i disturbi delle scariche atmosferiche
- eliminare gli effetti limitativi della luce solare nella propagazione
- vincere l'impedimento della curvatura terrestre, ritenuta proibitiva
  per la ricezione delle radioonde oltre l'orizzonte
- ottenere il segreto delle radiocomunicazioni
- escludere le interferenze di più stazioni in trasmissione
  contemporanea
- riconoscere l'aereo più adatto per una efficiente radiazione
così asseriva Marconi in occasione della commemorazione centenaria di Michael Faraday (1891).

   " Il seme dal quale germogliò la radio era stato l'esperimento
     fatto da Faraday, lo scopritore dell'induzione elettromagnetica
     fra due circuiti separati"

L'anno 1899 è da ricordare come un anno di gloria per G.M.
E' sua la vittoria della telegrafia senza filo che attraversò il Canale della Manica.

Il 27 marzo, infatti, vennero stabilite le comunicazioni radio tra Francia ed Inghilterra con invio di messaggi attraverso il Canale della Manica, alla distanza di 32 miglia (una cinquantina di chilometri circa).

Le località scelte per le stazioni erano a Vimereux (a 5 chilometri da Boulogne sur Mer) ed a South Foreland (presso Dover, vicino al faro omonimo). Sulla costa francese, l'antenna verticale era di 54 metri.

Fra i messaggi irradiati vi fu quello di Marconi, che rimase a testimonianza di un gesto generoso, nel ricordare che parte del suo successo era dovuto alle notevoli ricerche del Signor Branly.

Il sindaco del comune di Vimereux deliberò inoltre, di erigere un monumento a G.M. per perpetuare il ricordo del primo radiotelegramma trasmesso attraverso la Manica.

Il 28 aprile una forte mareggiata procurò danni ed avarie al battello-fanale di East Goodwin Sands (collegato via radio col faro di South Foreland) che, messo in pericolo dal mare in tempesta, lanciò il primo segnale di soccorso "S O S ".
Un altro "S O S", mise in salvo l'equipaggio del piroscafo Matbews che aveva urtato per la fitta nebbia un battello-fanale (giugno 1899).

L'anno 1900, trascorre all'insegna di ulteriori progressi nell'ambito delle trasmissioni senza filo: si va generalizzando l'innovazione degli apparati sintonici, si ottiene la trasmissione contemporanea di più stazioni vicine senza interferenza reciproca con onde di lavoro distanziate, aumenta la portata delle comunicazioni fino a raggiungere i 300 chilometri sul mare, si stabiliscono la premesse per l'esito esaltante di un'impresa destinata a dare un nuovo volto alle risorse umane con la traversata delle onde elettriche.

Si costituirono inoltre, le prime stazioni radiotelegrafiche in molti posti europei, vennero migliorati i componenti elettronici radio e negli anni successivi venne utilizzata anche dall'Esercito e dalla Marina.

Intorno al 1903, Marconi conquista l'Oceano, infatti ci furono le prime trasmissioni transatlantiche coprendo distanze di 3400 Km.

Negli anni successivi (1905-1906), si iniziarono ad utilizzare la prime valvole termoioniche e di conseguenza vennero progettati apparati radio trasmettitori e ricevitori con l'ausilio della valvola;
( la valvola di Fleming a due elettrodi, è stata la prima ad essere introdotta nella pratica radiotelegrafica prevalentemente per la ricezione).
Ricordiamo che nel 1911 venne edificato a Coltano una stazione radio imponente composta principalmente da due alternatori da 200 Kwatt e trasformatori che portavano la tensione da 2000 a 10000 V..
Nasce, successivamente, la radiotelefonia creata dal prof. Quirino Majorana (1920 circa).

Non bisogna assolutamente dimenticare il salvataggio dei naufraghi del piroscafo "Titanic" nel 15 aprile del 1912, grazie alla radio.

Nel febbraio del 1919 Marconi tratta l'acquisto del panfilo al quale darà il nome di "Elettra", qui iniziò anche a farvi degli esperimenti ed una serie di prove di collegamento con altre stazioni.

Nel 1927, si ripartisce una nuova tabella delle bande di frequenza stabilita dalla Conferenza Radiotelegrafica di Madrid, nella quale vengono aumentate le gamme delle onde medie e medio-corte e quelle a distribuzione regionale rispetto alla distribuzione mondiale.

Nel 1928 ormai la radio era un oggetto divenuto popolare, erano infatti moltissime la radiotrasmittenti sparse in tutto il mondo
ognuna avente una propria lunghezza d'onda e una propria potenza in Kwatt.

   Marconi credette nelle onde corte prima di tutti, prima dei tecnici, prima dei dilettanti; e non smise mai di dedicarvisi mentre nessuno se ne curava.
Fece infatti esperimenti intorno al 1933 presso la Radio Vaticana, montando dei riflettori particolari a microonde.

La stazione radio a microonde (onda da 57 cm), installata in Vaticano per le comunicazioni con Castel Gandolfo (20 Km di distanza), fu consegnata ufficialmente da G.M. con parole di omaggio rivolte al Papa Pio XI, l'11 febbraio 1933.

   Tutti i vantaggi che le onde corte offrivano sono stati presenti alla   mente di Marconi fin dai primordi della sua invenzione e per questo, con tenacia e passione, ha voluto insistere per una strada che considerazioni matematiche facevano considerare impossibile, ma che la sua mirabile intuizione gli aveva rivelato essere quella da percorrere per rendere completa e perfetta la sua invenzione.

Durante il 1936 e nei primi sei mesi del 1937, Guglielmo, nei limiti delle sue forze fisiche, segue e dirige gli esperimenti che si conducono alla stazione sperimentale di Torre Chiaruccia (Civitavecchia) per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (di cui era presidente) e con la collaborazione dei tecnici dell'Ufficio Marconi di Roma.


 

Il suo interesse per la scienza non cambia, nonostante gli attacchi violenti del male che si alternano a riprese lusinghiere di vita per il lavoro.

Si limitò, negli ultimi giorni, a condurre qualche esperienza nel campo delle microonde, mettendo in corrispondenza le stazioni di T.Chiaruccia e di C.Gangolfo.

   Il giorno 20 luglio 1937, il suo spirito raggiungeva per sempre, come le sue   leggendarie onde, gli spazi infiniti dell'universo.
Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874 e Bologna lo riebbe il 23 luglio 1937.
 



 



   Ho cercato di scrivere gli avvenimenti più importanti delineando lo stile di G.M.: la sua formazione, la sua personalità e il suo modo di svolgere la ricerca.
Questi elementi infatti, sono stati determinanti per gli sviluppi di una delle invenzioni che più hanno rivoluzionato e migliorato il ventesimo secolo; quella delle radiocomuinicazioni.
Marconi, grazie alla sua abilità tecnica, unita ad un solido senso pratico, dedicò un'intera vita alla continua innovazione in cui rientrarono sfide scientifiche, rischi economici, grandi ambizioni e una straordinaria determinazione.
 

                                      
 
 
 
 

                                                                          By  Morris
 
 

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