VALVOLE  TERMOIONICHE





     Nel 1884, Thomas Edison, un inventore autodidatta statunitense, realizzando la sua prima lampadina ad incandescenza per l'illuminazione, notò che il vetro, dopo diverse ore di funzionamento, si anneriva internamente.

   Inserendo all'interno di questa lampadina una piccola piastrina metallica si accorse che, collegando esternamente una pila con il negativo rivolto verso il filamento ed il positivo rivolto verso questa piastrina, vi era un passaggio di corrente attraverso il vuoto presente all'interno della lampada.

   Poiché era la prima volta che una corrente elettrica scorreva nel vuoto e non su un normale filo di rame, questa scoperta prese il nome di effetto termoelettronico di Edison.

   Fu chiamato effetto termoelettronico perchè, spegnendo la lampadina, la corrente cessava di scorrere e poiché l'inventore notò che invertendo la polarità della pila, cioè collegando il negativo alla piastrina metallica ed il positivo al filamento, la corrente cessava ugualmente di scorrere, questa lampada fu chiamata valvola elettronica perchè la corrente scorreva dal filamento alla piastrina e non viceversa.

   Dopo il 1905 si scoprì il motivo di ciò e si perfezionò la valvola, sino a renderla più sicura e stabile.
   La valvola è composta da diversi filamenti e placche su cui scorre della tensione molto alta nell'ordine di 2-300 Volt o più.

   Ancora oggi, nonostante l'avvento del transistor, nato in sostituzione della valvola, si utilizza, soprattutto in campo di radio e telecomunicazioni.
   La troviamo, inoltre, anche su amplificatori audio hi-fi, la quale si mantiene ancora in prima fila per quanto riguarda la fedeltà del suono.
 

                                                                                   By  Morris