GRAFICA DI UN PERSONAL COMPUTER E SISTEMA VIDEO




  Introduciamo innanzitutto la diverse modalità utilizzate dai PC.
 

Il primo adattatore grafico che è stato utilizzato è quello monocromatico MDA (Monochrome Display Adapter) ad 1 bit bianco e nero, seguito dall’adattatore colore grafica CGA (Color Graphics Adapter).

L’area di lavoro, cioè la parte visiva, è costituita da punti di diversa grandezza che possono essere illuminati e vengono detti pixel.

I monitor hanno diversi gradi di risoluzione delle immagini espressi in prodotti di pixel in orizzontale e in verticale della zona di lavoro dello schermo.

   Per le modalità di grafiche standard, il grado di risoluzione dei vari monitor dipende dal numero di pixel sia in orizzontale che in verticale:
abbiamo infatti ad esempio vari tipi di risoluzione; bassa 320 per 240 pixel, media 640 per 480 pixel e alta 800 per 600 pixel, anche se oggi si arriva anche a  risoluzioni pari a 1024 per 768 o superiori, naturalmente dipende soprattutto dal tipo di scheda video installata sul personal computer.

Attualmente, per quanto riguarda la modalità grafica, abbiamo raggiunto uno standard di qualità quale il VGA o SVGA (Super Video Graphics Adapter), progettato proprio per specifiche esigenze oltre che testuali, anche grafiche e quindi multimediali.
 

La qualità di un immagine si delimita anche dalla quantità di colori che viene supportata.
      Si parte infatti, da 16 colori, 256 colori, 65536 colori sino ad arrivare a 16 milioni di colori. La differenza dei colori implica una differenza anche per quanto riguarda i bit di una immagine.
Abbiamo quindi, immagini con risoluzioni di 1 bit (2 colori), 4 bit (16 colori), 8 bit (256 colori), 16 bit (65536 colori) e 24 bit (16000000 colori).

Il calcolo è semplice, basta ricordare che un bit può avere solo due informazioni (0-1).
Quindi, quando parliamo di una immagine ad 1 bit si intuisce subito che può avere soltanto due colori (bianco e nero).
Naturalmente una immagine a 16 bit ne può avere solo 65536, perché basta elevare l’informazione di un bit (2) per i bit totali dell’immagine (16) e sapere i colori :
                                           colori = 2^16  = 65536

Naturalmente più colori esistono e più l’immagine risulta essere reale e profonda; saranno prodotte infatti, tra non molto, delle schede video con delle capacità di qualche "miliardo" di colori.
 

   Nelle recenti schede per PC esiste un nuovo sistema per accelerare la grafica attraverso un nuovo bus (veicolo che consente la trasmissione dei dati da un componente ad un altro) più veloce chiamato AGP (Accelerated Graphics Port).

   Questo è stato concepito per velocizzare il dialogo tra la scheda madre e le schede che si occupano della grafica 3D in generale.

   La porta grafica accelerata è stata un’invenzione della Intel, che si è accorta del peso  sempre maggiore della grafica nei  videogiochi e in tutte le applicazioni multimediali.

    In pratica il microprocessore e la scheda grafica si arrangiano da soli, mentre il bus essendo alleggerito può concentrarsi su altri aspetti dell’elaborazione.
 
 
 

   Infine c’è da aggiungere tra le tante caratteristiche associate su di un monitor, la frequenza di refreshing video, cioè la frequenza con la quale viene riprodotta una stessa immagine in ogni secondo.

Ad esempio un monitor con 80 Hz di frequenza video, significa che ogni secondo una immagine viene "rinfrescata", cioè riprodotta 80 volte.

Ci sono infatti monitor con frequenze dell’ordine di 70 - 90 Hz circa, rispetto ad un’immagine televisiva che viene riprodotta ogni 50 volte, anche se negli ultimi televisori si raggiunge una frequenza pari a 100 Hz.

Detto questo si nota subito che se un’immagine viene ripetuta più volte al secondo si riduce il classico sfarfallio che abbiamo ad esempio in un televisore e si ottiene una risoluzione più definita e un aspetto più riposante.
 
 

  Esistono inoltre, altri tipi di monitor come quelli a cristalli liquidi che però hanno ancora una bassa definizione e sono molto lenti nella riproduzione di un’immagine in movimento oltre alla poca luminosità residente sul video stesso.

Al momento abbiamo dei video a cristalli liquidi molto luminosi ed anche con ottimi colori ma questa tecnologia sarà sicuramente sostituita dagli ultimi monitor al plasma che, comunque, sono ancora molto costosi e poco precisi nell’immagine.

Saranno questi infatti, i video ad alta definizione che prenderanno il posto dei vecchi televisori a tubo catodico, (sono infatti molto leggeri ed hanno uno spessore di 5 cm. circa) passando da uno standard video da 4/3, utilizzato dalla nostra semplice TV con forma quasi quadrata, ai 16/9 con una forma rettangolare quasi cinemascope, che sono in via di sperimentazione con il nome di PAL plus.
 
 

GRAFICA  3D

   Un’immagine grafica, quindi, è l’unione di più pixel e di più colori e ammesso che ogni pixel può essere associato ad un bit digitale, noi saremmo in grado di modificare qualsiasi parte dell’immagine ed elaborarla graficamente al computer  in modo molto preciso.

Ci sono infatti programmi di fotoritocco, in grado di stravolgere completamente un’intera immagine o disegno, utilizzando tutti gli effetti disponibili dal programma in uso.
 

  Programmi di elaborazione grafica come ad esempio il 3DStudio, riescono a creare da una successione di immagini, un filmato.

Un esempio di animazione computerizzata può essere il film, della Walt Disney, "Toy Story", oppure gli utlimi film Bug's Life o Z la formica; i quali sono stati completamente realizzati con computer e programmi grafici sofisticatissimi.
 
 

Animazione 2D : animazione che avviene su un piano immaginario avente solo due dimensioni, larghezza e altezza, chiamati in termini più tecnici asse x e asse y.
Animazione 3D : modelli e animazioni creati in un programma che supporta uno spazio virtuale tridimensionale comprendente la larghezza, l’altezza e la profondità (asse z).
 

   La realizzazione di un oggetto 3D, parte dall’idea di progettarlo con una rete fisica composta da più piani.

Se noi vediamo ad esempio soltanto i lati di un cubo, diciamo che questi possono rappresentare la rete del cubo mentre i piani composti dall’unione dei lati rappresentano i piani fisici dell’oggetto.

Ogni piano può anche essere separato e lavorato a parte in modo indipendente.
La realizzazione di un oggetto quindi non è nient’altro che la materializzazione e la colorazione dei piani fisici distribuiti insieme in un ambiente sintetico 3D.

Il metodo di applicazione del colore, delle ombre, dei materiali e delle riflessioni create da un eventuale luce incidente viene chiamato Rendering.

Per tracciare un modello 3D basta infatti, applicare la leggi della prospettiva; per il rendering bisogna applicare algoritmi che implicano conoscenze di teoria del colore, delle ombre, dei materiali e delle loro caratteristiche fisiche per le animazioni.

Il rendering è l’applicazione delle leggi proposte dal modello scelto al fine di ottenere su di un supporto 2D una descrizione il più possibile simile al soggetto reale 3D.
 
 

I metodi di rendering più diffusi e utilizzati sono:

1)  il metodo di Phong, molto semplice in quanto si basa sull’equazione generale quale, ogni luce incidente su di una superficie è uguale alla  somma della luce riflessa, diffusa, assorbita e trasmessa. Questo metodo è molto utilizzato per la velocità che deriva dalla sua semplicità ed è però soggetto ad ipotesi molto restrittive, quali ad esempio il fatto che le sorgenti di luce sono in genere considerate puntiformi.

2)    il metodo di Gouraud, utilizzato soprattutto per realizzare un preview dell’immagine da costruire, in quanto lavora sulla luce riflessa sulle superfici. Questo metodo ha però il difetto di creare un oggetto con parecchi spigoli perché poco definito e preciso, dando un risultato poco buono ed una visualizzazione non tanto perfetta.

3)    il metodo di Ray-Tracing, il migliore tra quelli utilizzati nei pacchetti commerciali, si utilizza quando si hanno esigenze di produrre effetti di tipo cinematografico.
La sua caratteristica principale è quella di non porre l’accento sulla "fisica" di ciascun oggetto, ma di rappresentarlo così come lo percepirebbe l’occhio umano nel contesto in cui si trova.
Si tratta dunque, di un metodo in cui ogni oggetto interagisce con gli altri presenti nel campo visivo.
In teoria è come se parta un raggio visivo dal punto di vista dell’osservatore e vada a colpire uno ad uno i pixel, qui vi saranno allora diversi contributi al colore del singolo pixel colpito dal raggio, un colore dovuto proprio dall’illuminazione della superficie da parte della luce d’ambiente e diretta causato dalla riflessione di raggi provenienti da diverse direzioni.
Per queste sue caratteristiche è richiesta una gran mole di calcoli e quindi di un processore molto potente preferibilmente i nuovi Pentium II-III o addirittura piattaforme RISC a 64 bit.
 
 

   Il rendering, in termini di qualità del prodotto, è già oggi a livelli molto elevati, soprattutto nella creazione di animazioni e di prodotti multimediali con la produzione di animazioni completamente digitali nel suono e nelle  immagini, il tutto trasportabile infine su supporti quali il CD-ROM o la HDTV (TV ad alta definizione).
 

Con tutti questi nuovi programmi 3D e grazie alla potenza di calcolo raggiunta oggi, possiamo creare, quindi, migliaia di immagini, animarle e modificarle dando loro, se necessario, anche una certa dinamicità e realismo.

   Tutti i lavori realizzati possono inoltre essere registrati su una videocassetta VHS, tramite delle schede video che convertono l’immagine VGA del PC in qualità video televisiva, riversati su un CD o possono anche essere stampate  su  carta  per mezzo di stampanti laser, (a colori o bianco e nero) con una perfetta definizione, oppure stampare con stampanti molto utilizzate, cioè quelle a getto d’inchiostro.
 
 
 
 
 

  La stampa a getto d’inchiostro viene infatti composta sulla carta per mezzo di piccolissimi ugelli che spruzzano minuscole gocce di inchiostro e  grazie alla composizione dei tre colori fondamentali (di solito usati sono il ciano, magenta e giallo) contenute in apposite cartucce, che vengono anche sommate al nero, riescono a creare una immagine simile a quella rappresentata su un monitor.
 

  Ultimamente, grazie al grande sviluppo tecnologico che ha portato alla realizzazione di nuovi e sempre più potenti processori, vengono venduti molti PC in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, in campo grafico, audio e multimediale.
 
 
 

                                                                                            By  Morris